Chrizia Affittacamere dista soli 5 minuti di auto dalla Società Sportiva Novese Calcio la quale milita attualmente nella categoria Promozione.
Fondata nel 2016, intende riprendere la storia dell'Unione Sportiva Novese creata nel 1919, e annovera nel suo palmarès lo scudetto della stagione 1921-1922, risultando quindi una delle tre squadre espressione di un comune non capoluogo di provincia ad aver vinto un campionato italiano (le altre due sono il Casale, sempre dalla provincia di Alessandria e la Pro Vercelli, la cui città di provenienza fece parte della provincia di Novara dal 1859 al 1927). Essa è inoltre, insieme alla Pro Vercelli, una delle due società calcistiche italiane vincitrici dello scudetto in qualità di neopromossa in massima serie.
Abbandonata la massima serie nel 1924, nei successivi decenni la Novese (frattanto più volte disciolta e rifondata) non è mai riuscita a partecipare alla Serie A e alla Serie B a girone unico, militando soprattutto nelle divisioni dilettantistiche nazionali e regionali.
Nel settembre 2016 la società venne estromessa dal campionato di Eccellenza Piemonte-Valle d'Aosta in virtù della mancata presentazione della squadra alle prime quattro gare stagionali: ciò costò al sodalizio (ormai de facto inattivo da mesi e in procinto di fallire) la radiazione dai ruoli federali. In sua sostituzione venne fondata l'Associazione Sportiva Dilettantistica Settore Giovanile Novese, che dopo un anno di sole attività di base cambiò denominazione in quella corrente e si propose come continuatrice della tradizione sportiva biancoceleste, ripartendo dal fondo della piramide calcistica italiana.
I colori sociali della squadra sono l'azzurro e il bianco. L'aspetto della divisa principale ha conosciuto nel corso degli anni varie soluzioni stilistiche;
nel corso della sua lunga storia la Novese ha adottato 3 differenti stemmi il primo fu uno scudo svizzero diviso diagonalmente in due cantoni, uno azzurro e l'altro bianco. Nel cantone azzurro era impresso il monogramma USN (acronimo della denominazione societaria), mentre nello spazio bianco appariva la croce biancorossa, emblema araldico civico di Novi Ligure. Esso è stato altresì adottato nel 2019 per celebrare il centenario di prima fondazione del club.
Lo stemma sociale storicamente più longevo e rappresentativo, adottato successivamente, era costituito da un ancile azzurro attraversato da una fascia diagonale bianca con inscritta la denominazione sociale a caratteri dorati; nella parte superiore appariva la croce biancorossa di Novi Ligure, mentre in quella inferiore era apposto lo scudetto tricolore celebrativo dell'unico titolo nazionale vinto dal club, accompagnato dall'anno della vittoria (1922). Tale stemma è stato altresì occasionalmente declinato con alcune varianti nei dettagli: inversione dei colori della croce (tradizionalmente rossa all'esterno e bianca nel cuore), apposizione dell'anno di fondazione (1919) a latere della croce stessa, nonché l'adozione di tonalità più o meno chiare per lo sfondo azzurro.
Nel 2013 l'emblema venne totalmente ridisegnato: ne risultò uno scudo svizzero partito biancazzurro, contenente a sinistra la croce cittadina, a destra la denominazione sociale (disposta in verticale, a caratteri bianchi), l'anno di fondazione scritto in nero entro un rettangolo bianco, lo scudetto corredato dall'anno della vittoria e una stella dorata a cinque punte (alludente alla stella d'oro al merito sportivo concessa alla Novese dal CONI nel 1970)[38].
La rifondazione del 2016 è coincisa con l'introduzione di un nuovo scudetto, dallo sfondo palato biancazzurro, con la ragione sociale posta in capo e in preminenza il disegno della torre del castello di Novi Ligure, recante su una facciata lo stemma araldico cittadino e su un'altra il motto comunale In Novitate Vivam ("vivrò nel progresso").
STADIO
La Novese realizzò il suo primo campo in circa 6 mesi sulla Piazza d'Armi, inaugurandolo domenica 5 giugno 1920[39] ospitando e battendo allo "Stadium" il Casale 4-0[40].
Il campo fu in seguito sempre citato come "campo di Piazza d'Armi" e utilizzato fino alla fine della stagione 1931-1932 ovvero finché la squadra rimase in attività. Dopodiché il campo cittadino rimase a disposizione delle squadre locali dell'ULIC e della Società Ginnastica Forza e Virtù (1892) fino al suo smantellamento.
Ricostituita la società calcistica con la nuova denominazione "Dopolavoro Aziendale Ilva", nel 1938 il fascio cittadino allestì un nuovo campo sportivo presso l'acciaieria e che per questo motivo l'impianto sportivo venne denominato "campo del Dopolavoro Aziendale Ilva"[41].
Il campo cambiò denominazione nel 1945 con l'abolizione delle denominazioni imposte dal regime fascista cancellando la parola "dopolavoro": divenne perciò il "campo sportivo Ilva"[42]. Solo in seguito, e fino al 1966, con la fusione nel 1961 delle Acciaierie di Cornigliano con l'ILVA, il campo fu chiamato "campo Italsider".
Nel 1966, a causa dell'inadeguatezza del vecchio campo sia alla Serie D che al campionato di Prima Categoria nel quale la Novese era appena stata retrocessa, il Comune di Novi Ligure decise di costruire un impianto nuovo di dimensioni 110x65 in viale della Rimembranza dotandolo di una tribuna di 7 500 posti e denominandolo "Stadio Comunale". Il nuovo stadio venne inaugurato l'11 settembre 1966 con l'amichevole Novese-Genoa De Martino 1-2 dopo che l'incontro inizialmente previsto con gli ungheresi del MTK Budapest era sfumato.[43]
Solo alla morte di Costante Girardengo avvenuta nel 1978, l'amministrazione comunale decise di chiamarlo con il nome attuale.
Nel 2016, a seguito del mancato rinnovo della concessione col comune (proprietario dell'impianto), la squadra ha optato per il trasferimento al campo sportivo CentoGrigio di Alessandria, che tuttavia non è mai stato adottato de facto come campo casalingo, giacché la prima squadra non vi ha disputato alcuna partita ufficiale.
fonte: wikipedia
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